GLI AUGURI DI BUONE VACANZE DAL NOSTRO COACH NORMAN

STAND UN FOR THE BOYS IN GREEN
La descrizione della nostra squadra è un arduo compito anche per noi che ci viviamo dentro quotidianamente. Questo gruppo nasce la scorsa stagione in mezzo alle insidie, alle difficoltà ma soprattutto nella speranza. Il 2016 ha fatto soffrire questo gruppo e l’ha portato a un vero e proprio momento di crisi dove per numeri e per entusiasmo qualcosa si era spezzato. Tuttavia dalle peggiori crisi nascono a volte le migliori opportunità. Alcuni ragazzi hanno creduto con tale passione alla possibilità di una rinascita che l’hanno resa possibile. Ricordo il primo allenamento fatto a fine novembre, in pochi e con così tanto lavoro da fare. Poi è arrivato il secondo, il terzo e siamo arrivati nel 2017, pian piano sempre più convinti che qualcosa stava cambiando. Da gennaio il mondo “Esordienti 2005” era completamente diverso, eravamo pochi ma uniti, combattivi e pronti a lavorare insieme per un futuro migliore. I tanti ragazzi nuovi al basket iniziavano ad amarlo, chi invece era rimasto dalle precedenti avventure aveva riscoperto quella passione che per tante ore lo aveva accompagnato nel minibasket. A un certo punto in primavera mi accorsi di quanto eravamo cambiati. Questo spirito si è conservato e alcuni nuovi compagni si sono uniti, ed entrando in campo si sono accorti che erano sostenuti e benvoluti da chi passava loro il pallone. Arrivata l’estate, quei ragazzi che avevano lasciato il minibasket, si stavano preparando a quella grande nuova sfida che era il basket giovanile. Senza perdere nessun compagno siamo arrivati alla nostra stagione da Under 13. Eravamo ormai qualcosa di più dell’annata 2005, con amici più piccoli e più grandi che si sono uniti stabilmente verso il nostro primo vero campionato insieme. Allo staff tecnico si sono uniti Gigi e Diego che si sono lanciati con entusiasmo nella nuova sfida. I nostri obiettivi erano chiari: rafforzare la nostra identità di squadra tramite il passaggio e lo spirito di sacrificio, iniziare ad alzare l’asticella della qualità tecnica ed atletica ma soprattutto, saper trasmettere una giusta mentalità ai ragazzi. E allora ci dicevamo che dovevamo entrare sempre in campo a testa alta, contro tutti. E ci dicevamo che dovevamo saper sopportare le sconfitte quando giuste e lavorare per crescere insieme. La verità è che pensavamo di dover trasmettere la nostra passione ai ragazzi, e come già era accaduto, sono loro che ci hanno insegnato qualcosa. Ci hanno insegnato che con il gioco di squadra e l’entusiasmo si possono sopperire quelle qualità tecniche che ci mancano, se confrontati a quelle squadre che giocano a basket insieme da tanti anni. Alla seconda partita di campionato l’allenatore della squadra avversaria si avvicinò e ci disse che si vedeva che giocavamo insieme da tanto e ci fece i complimenti. Io sorrisi con Gigi e Diego e pensai a quel gruppetto sparuto di ragazzi che solo un anno fa ancora non sapeva bene cosa fosse il terzo tempo. E poi mi sedetti in panchina e vidi la felicità di quei ragazzi che per la prima volta aveva conquistato una vittoria in campionato. Ho visto il sorriso e la stanchezza di chi aveva giocato, la felicità dei compagni non convocati presenti ugualmente, l’orgoglio dei genitori, Diego che armeggiava sui cambi fatti per capire meglio qualcosa e Gigi che, anche a partita finita, spiegava il taglia-fuori a rimbalzo. Questa scena sarà a lungo impressa nella mia memoria. Di lì in avanti sono arrivate altre bellissime vittorie e altre dure sconfitte. Però abbiamo sempre venduto cara la pelle e questo rimane nel DNA.
Il nostro lavoro adesso sarà alzare ulteriormente l’asticella. Dovremo imparare a mantenere alta la concentrazione, perché troppo spesso regaliamo tempo agli avversari. Dovremo essere più decisi a rimbalzo e più cinici al tiro. Un anno e mezzo fa il futuro era incerto, ora abbiamo la sicurezza di cosa dobbiamo fare per arrivare pronti al prossimo anno. Ma ce la faremo perché il valore fondamentale che ha questa squadra è la voglia di migliorare. I ragazzi lo hanno dimostrato sul campo, sempre insieme, e viste le difficoltà che abbiamo superato, lo ha dimostrato oltre la pallacanestro. Per il resto… vedervi crescere è uno spettacolo e più di ogni cosa quest’annata stupenda ha insegnato a chi vi ha seguiti che il basket è molto più di un gioco.

Coach Norman